Il packaging di un prodotto non è qualcosa di carino. Non si tratta di mettere su un bel vestito e portarsi in giro e non è nemmeno solo uno stratagemma per essere più appetibile, almeno per una piccola attività.
Il packaging è la tua voce, quando tu non ci sei.
Ma prima di approfondire, un inciso. Ho pensato ad un nuovo servizio per accompagnare chi si occupa di cibo e natura nel proprio racconto online.
È un percorso passo passo attraverso i social e i tuoi canali di comunicazione digitale. Vuole aiutarti a costruire il racconto del mondo attorno al tuo progetto e parlare con le persone giuste per te.
Con GialloLimoni racconto di cibo, comunicazione visiva, grafica e educazione alimentare. Ti porto per mano nelle storie del cibo buono per raccontarlo in maniera efficace e coerente.
Quando facevo catering.
Ho avvicinato il cibo da tanti punti nel mio percorso lavorativo e uno di questi è stato cucinare per altri, prima in un ristorante e poi da sola. In questa seconda parentesi, in cui cucinavo torte e piccoli catering delivered, mi sono chiesta spesso come portare ai miei clienti i cibo cucinato. Come ogni alimento c’erano norme igieniche da rispettare ma potevo fare qualcosa di diverso, che raccontasse il mio modo di cucinare e anche un po’ di vedere il mondo?
Volevo trovare una soluzione economica e originale, che non avesse impatto ambientale .
Sì la dabba del film Lunchbox era davvero accattivante ma per le mie necessità troppo costosa e così ho optato per la tecnica del Furoshiki. Ho comprato degli scampoli di stoffe varie a pochi euro, li ho tagliati in forma quadrata con una forbice a zig zag e li ho usati per avvolgere torte e piccoli contenitori, ai miei clienti rimaneva una stoffa colorata da poter usare a loro piacere, magari per diffondere questa tecnica con il prossimo regalo e raccontare anche del mio lavoro. Certo, non tutto poteva essere contenuto nella stoffa ma avevo comunque trovato un linguaggio che raccontasse il mio progetto.
Possiamo parlare di packaging artigianale?
Nella grande distribuzione la confezione ha due valori principali, quello funzionale di proteggere il prodotto e quello di veicolo del marketing, deve differenziare il prodotto tra altri praticamente uguali e aumentarne la desiderabilità.
Ma nel caso delle attività piccole è davvero così?!
Quando si pensa alla progettazione di una confezione di un prodotto (etichetta, imballaggio che sia) si sta creando un veicolo che porti al di fuori la storia dell’azienda che quel prodotto lo fa. Il packaging è una via per raggiungere le persone a cui l’azienda vuole parlare e creare un linguaggio visivo comune, in cui il cliente possa riconoscersi e di conseguenza avvicinarsi all’azienda. Il cliente ha infatti bisogno di riconoscersi nel brand prima di acquistare, soprattutto nel caso di piccole attività questo meccanismo di riconoscimento è importante per la costruzione di una relazione che vada oltre l’acquisto momentaneo.
Si parla allora di colori, caratteri, immagini, materiali, dimensioni, forma, tutti elementi che concorrono a costruire l’esperienza del prodotto. Lo studio grafico arriva a produrre una confezione che posiziona il prodotto e gli da carattere.
Questi alcuni aggettivi che possono caratterizzare un prodotto e che raccontano il posizionamento dell’azienda: giocoso, moderno, fatto in casa, con il sapore di una volta, ecologico, classico, elegante, forte, delicato, esplicito, evocativo, inclusivo. Ti invito a guardare le etichette qui sotto e provare a chiederti che messaggio vogliono raccontarti.
Perchè un packaging “funzioni” il suo messaggio, grafico e scritto, deve avere alla base una strategia di comunicazione solida, l’azienda deve sapere la propria identità, i propri valori e le sue peculiarità, deve avere chiaro a chi vuole parlare e cosa vuole dire. Questa è la base su cui costruire un dialogo efficace e duraturo, riconoscibile e in cui riconoscersi da parte del cliente. Senza questo lavoro possono anche nascere oggetti carini ma inefficaci.
tutte immagini le ho trovate su Pinterest, puoi trovarne i riferimenti QUI
Pensa al tuo packaging
Dopo aver osservato le confezioni che ti ho proposto facciamo un gioco.
Prova ad immaginarti le storie che stanno dietro a tre di queste confezioni.
La tua azienda che storia vuole raccontare
A chi vuoi racontare la tua storia; chi vuoi portare nel tuo mondo
Ora osserva la confezione dei tuoi prodotti. Cosa racconta, è coerente?
(Il packaging è anche il sacchetto con cui fai uscire il tuo cliente dal negozio.)
Alcuni collegamenti verso fuori
Un libro da guardare “The package design book” ed. Taschen
Un libro da leggere “Partire dal perché”, di Simon SInek, ed. Franco Angeli.
Un progetto bello di packaging la scatola controversa
Questo spazio è anche tuo.
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Sono Francesca, graphic designer fissata con il cibo. Gioco con le immagini per raccontare quello che si cucina, si produce, si vive. Questa è la mia newsletter in cui guardo la realtà che mi circonda attraverso la lente del cibo. Ci vediamo con il prossimo appuntamento di fine luglio.
Racconto la storia di chi occupa di cibo, lo produce, lo vende, lo lavora, creando un’immagine grafica e visiva in cui riconoscersi e riconoscere i propri valori.
Porto in giro laboratori per i bambini, appuntamenti in cui attraverso il gioco rendo familiare la diversità del cibo.
Seguo le famiglie che vogliono impostare le basi di un’educazione alimentare sana, che duri nel tempo, attraverso consulenze 1:1